Secondo l’Hydrogen Council entro il 2030 potrebbero circolare da 10 a 15 milioni di veicoli fuel cell…….
Ecco le proposte dell’Hydrogen Council
L’economia a idrogeno nel campo dei trasporti, dell’energia, dell’industria, non è più solo un sogno. Quello che solo qualche tempo fa sembrava un’idea ormai definitivamente tramontata, ritorna preponderante dalle stime presentate dalla Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sul clima di Bonn dall’Hydrogen Council, la lobby creata lo scorso gennaio da Toyota ed Air Liquide per promuovere lo sviluppo di questa innovativa fonte energetica.
Hydrogen Council è il nome dell’organismo fondato dai ceo e presidenti di società (attive per lo più negli idrocarburi e nel settore dell’automotive). Sono, infatti, 27 aziende del calibro di Audi, Bmw, Daimler, Honda, Hyundai e i colossi petroliferi Shell e Total che hanno aderito all’iniziativa nei mesi scorsi. Stando alle stime del gruppo, l’impiego su vasta scala dell’idrogeno contribuirebbe a ridurre le emissioni annue di anidride carbonica di 6 miliardi di tonnellate entro il 2050. Aumentare l’impiego dell’idrogeno e della tecnologia delle celle di combustibile nel settore dei trasporti, nel riscaldamento e nell’industria potrebbe contribuire per un quinto alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) necessaria a contenere il riscaldamento globale.
Anche se, in realtà, per alcune aziende la corsa all’idrogeno è iniziata da tempo. La tecnologia a fuel cell ha impegnato per anni la società di Kiichirō Toyoda – fondatore della casa automobilistica Toyota – che oggi può contare su diversi successi, sia in patria, il Giappone, che all’estero. Come comunicato dalla stessa Toyota, la sua Mirai sarà la protagonista di un’alleanza con Masdar, l’Abu Shabi National Oil Company e Air Liquide: l’obiettivo dichiarato del programma è “l’esplorazione dell’utilizzo dell’idrogeno negli Emirati, per la creazione di una società sostenibile a basso impatto ambientale”.
Secondo lo studio dell’Hydrogen Council, l’idrogeno avrà un ruolo determinante nella transizione verso nuove forme di mobilità e porterà alla creazione di 30 milioni di posti di lavoro entro il 2050, con 15 milioni di veicoli a idrogeno entro il 2030. Una scelta del genere permetterebbe di tagliare di circa 6 gigatonnellate le emissioni di CO2, ovvero il 20% del totale necessario per contenere il riscaldamento globale. Secondo l’Hydrogen Council entro il 2030 potrebbero circolare da 10 a 15 milioni di veicoli fuel cell, a cui si aggiungerebbero circa 500.000 mezzi pesanti e una ampia serie di sistemi industriali e di riscaldamento.
In Germania i trasporti ad emissioni zero sono già una realtà: in Bassa Sassonia i pendolari viaggeranno sui treni a idrogeno. Nel 2018 il primo prototipo inizierà la fase pilota poi, entro il 2021, si potrà dire definitivamente addio ai treni diesel e anche a quelli elettrici.